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Le Bucoliche
uno sguardo ancora sognante sul mondo
Virgilio
in questa sotto-sezione
- I Ecloga, la nostalgia per una terra da abitare: dialogo tra due pastori, Melibeo, espropriato dai propri campi per far posto ai veterani delle guerre civili, e Titiro, che ha conservato il possesso dei suoi
- II Ecloga, un amore impossibile: è il grido disperato alla natura di Coridone, innamorato del giovane Alessi, schiavo di un ricco cittadino
- III Ecloga, una sfida poetico-agreste: la sfida tra Dameta e Menalca, in cui i due si alternano a recitare versi (in forma alterna), toccando temi come la vita pastorale, l'amore e la poesia
- IV Ecloga, la profezia di Virgilio: è la più famosa, quella in cui Virgilio profetizza una nuova età dell'oro. In cui inizio coinciderà con la nascita di un “fanciullo” prodigioso
- V Ecloga, nuova sfida poetica: Il pastore Menalca invita Mopso a una gara di canto. Quest'ultimo eleva un lamento per la triste morte di Dafni; Menalca invece celebra l'apoteosi di Dafni, assunto in cielo
- VI Ecloga, il racconto di Sileno: sulla vicenda di Cromide e di Mnasillo che, trovato Sileno addormentato ed ebbro, con l'aiuto della bellissima naiade Egle, viene legato e costretto a cantare. Sileno allora racconta la nascita del mondo e alcuni miti antichi
- VII Ecloga, ancora una gara poetica: Melibeo narra una gara poetica tra i pastori Tirsi e Coridone. E' quest'ultimo che ottiene la vittoria
- VIII Ecloga, un'altra gara poetica: I pastori Damone e Alfesibeo gareggiano nel canto: il primo si lamenta per l'infedeltà della bella Nisa e dichiara di voler morire, il secondo narra le pratiche magiche di una donna per riconquistare il suo amante.
- IX Ecloga, il dolore per la contraddizione: Il vecchio Meride, mentre conduce dei capretti al suo nuovo padrone, narra a Licida come Menalca sia stato cacciato dalle proprie terre. Licida, addolorato, ricorda le piacevoli poesie che erano soliti sentire dalla voce di Menalca.
- X Ecloga, la ricerca di una consolazione: canto consolatorio che i pastori, il dio Pan e tutta la natura elevano per alleviare il dolore di Gallo, abbandonato dalla sua Licoride.